All posts filed under: Grecia

A ognuno la sua Grecia

Spesso mi fanno una domanda sulla Grecia: che isola consigli? E’ sempre difficile rispondere, perché nonostante tanti aspetti si ripetano, ognuna ha una sua particolarità. E lo stesso vale per le destinazioni nella parte continentale del Paese. Poi ho i miei angoli preferiti, ma è anche vero che in vacanza non cerchiamo tutti le stesse cose. Anzi. E così, di ritorno dal mio sesto viaggio, mi è venuto in mente di fare un test semi-serio (più che altro semi, e scemo forse) su come aiutarvi a scegliere il posto giusto per voi in Grecia. Della serie, dimmi chi sei e ti dirò quale traghetto prendere. Ovviamente si fa un po’ per giocare, in una sera di agosto in una Bologna deserta: poi chissà magari ci salta fuori pure qualche dritta utile. Se poi volete una panoramica vera (e un ventaglio molto più ampio) vi rimando al prezioso sito Grecia Mia. 1) I dinamici: Amorgos Confesso subito che questa è la mia isola preferita, e non solo nelle Cicladi. Ma Amorgos, oltre a essere bellissima- tanto …

Viaggio nel Peloponneso

Quest’anno, fino adesso, è stato scandito da viaggi di ritorno. Sono tornata in Giappone, in Giordania e in Grecia (tutti paesi con la lettera G, ora che vedo) e ancora una volta ho avuto la dimostrazione di come sia stimolante rivedere un luogo e sentirsi a casa in una parte del mondo diversa. Ritrovare piccole abitudini e aspetti familiari. Gli ultimi dieci giorni me lo hanno insegnato ancora di più. Nel mio sesto viaggio in Grecia, il quinto assieme a Patrick, abbiamo deciso di esplorare una parte nuova: il Peloponneso, in particolare le due ‘dita’ da Sparta in giù. Abbiamo quindi visitato parte della Messenia e la Laconia, che a chi ha studiato greco a scuola evocheranno ben più di un compito in classe. La destinazione era un po’ una mia fissa da due anni, da quando intervistai dei ragazzi che per primi mi parlarono del Mani, una zona fuori dall’ideale classico della Grecia fatta di casine bianche e tetti azzurri che rendono così adorabili le Cicladi. Pianificai un primo viaggio nel settembre 2016, ma …

Ode alla taverna greca

Solo quando mi siedo sulla seggiola di legno blu, quando mi hanno portato un cestino con dentro pane e posate e un piccolo bicchiere, come quello delle mie osterie bolognesi, allora mi sento in Grecia. Solo dopo che il caldo insistente si placa all’improvviso – un miracolo che si rinnova tutte le volte, sotto una veranda o un pergolato – sono arrivata. Anzi, tornata. Non c’è posto in cui io mi senta più a casa nel mondo che una taverna greca, sia che affondi i miei piedi sulla sabbia e mi sembri di mangiare direttamente sul mare, sia che mi sia spezzata le gambe su scalini e vicoli di bianchi in minuscoli paesi. Ogni volta, quando il cameriere ferma in modo sbrigativo al tavolo la tovaglia di carta con la mappa dell’isola di turno disegnata e mi racconta quei piatti che sono sempre uguali eppure sempre diversi, il tempo si ferma. E io mi sento in pace. Questo post è una dichiarazione d’amore alla taverna (taberna? Estiatorio?) greca. Un mondo rassicurante fatto di storie di …

I vini delle Cicladi: a Serifos

La prima immagine che ho di Serifos è di me che arranco su una salita, fra i muretti. In fondo, il monastero di Tachiarchis, dove vive un monaco solo da anni. A sinistra l’Egeo. L’unico suono è quello di grilli e cicale, nella campagna bruciata dal sole. Ma che fatica salire a piedi fino alla cantina, non me lo sono mai sudato così tanto un calice di vino. Serifos, una chicca nelle Cicladi Questa storia inizia a Serifos, una delle ultime due isole delle Cicladi che abbiamo visitato. L’altra era Sifnos, l’isola di fronte, ma non nascondo che la prima è stata la vera scoperta di questo viaggio. Piccola, brulla, divisa fra paesini quasi disabitati e una chora bellissima, Serifos ha un’anima un po’ punk con il suo passato legato alle miniere, murales e tante imperfezioni che la rendono più spontanea. E poi c’è il vino- quello locale dal colore ambrato, servito a temperatura ambiente -, ma soprattutto la cantina Chrysoloras, piccolo gioiello scoperto la prima sera a cena, nel porto di Livadi. Il vino …

Amorgos

Cinque isole della Grecia

Questo post nasce da un paio di fatti che mi sono capitati negli ultimi giorni. Il primo è stato un video, commovente, regalatomi dalle amiche con foto improbabili  uscite da vecchi album: fra le altre, sono spuntate immagini cartacee di Corfù, di tende e traghetti presi nella notte. E poi due chiacchiere con don Domenico, parroco della chiesa dietro casa. Raccontando del suo annuale viaggio in Grecia, ha detto che ognuno di noi ha il suo paese d’elezione, una seconda patria. E, manco a dirlo, la sua è proprio questa terra di miti ed eroi. Ormai avevamo preso una brutta piega, mettendoci a rievocare in ordine sparso versioni di greco, Saffo e lacrime a Micene (capita ai malcapitati studenti del liceo classico). Anche per me questo Paese è speciale, con il suo relax accogliente, il suo azzurro, la magia sprigionata delle poche rovine rimaste. L’ho snobbata per anni pensando che tanto era dietro l’angolo e avrei avuto tanto tempo per andarci, un giorno. E invece i propri ‘luoghi’ bisogna inseguirli sempre, il prima possibile, per riequilibrare le …

Andamento lento: isola di Amorgos

Ripensai a quello che l’abate Tofukuji mi aveva detto, cioè che anche un uomo d’affari o un giornalista aveva qualcosa da imparare trascorrendo una notte in un monastero e assaporando un momento di pace. Uno deve imparare a non rincorrere il tempo, aveva suggerito. “Se ti affretti, c’è una parte del mondo che non riuscirai a vedere”, aveva detto. “Se, per esempio, stai imboccando un percorso sbagliato della tua vita, è solamente quando ti fermi e osservi le cose con chiarezza che puoi cambiare direzione e ritornare su un più appropriato percorso. Il messaggio Zen è che per trovare te stesso, devi imparare a fermarti. Pico Iyer, Il monaco e la signora Ho deciso che sarei andata ad Amorgos guardando la foto di una porta, a casa di amici. Una porta di legno appoggiata sulla spiaggia, a riva,spalancata sul mare. Un’immagine da brividi, questa soglia aperta sull’orizzonte. Solo due anni dopo, scendendo assonnata dal traghetto e muovendo i miei primi passi sull’isola, avrei scoperto che non avevo mai neppure immaginato un mare così blu, un’acqua dal …

Canava Roussos

Le cantine di Santorini

Uno dei motivi per cui la vite mi sta così simpatica è che cresce, e bene, nei posti più impensati. Meno scontati. Uno di questi è Santorini, una semiluna di terra annerita nel cuore delle isole Cicladi, in Grecia. E l’altra cosa che me la rende ancora più simpatica è che è una pianta che i luoghi li racconta, li sintetizza. E a Santorini l’ho notato una volta di più. Il mio rapporto con il vino greco fino adesso era caratterizzato da una profonda simpatia, per la rinfrescante e traditrice retsina, o per quei ‘vini del contadino’ che spesso ti propongono nei paesini. Ma non mi ero ancora trovata davanti a un vino qualitativamente così interessante come quello di Santorini, dove la viticultura ha una sua secolare tradizione. E, sembra strano a dirsi nel cuore dell’Egeo, ma la via principale che collega i vari punti della minuscola isola è una Strada del vino. Sono molte le cantine presenti sull’isola, come racconta molto bene un capitolo della guida Marco Polo. Soprattutto sono ben indicate quelle prese d’assalto dai turisti stipati …

Perché andare ad Atene

E’ un po’ la Cenerentola delle capitali europee e, devo dire, ingiustamente. Per me Atene è stata davvero una sorpresa dopo che tanti me l’avevano descritta come una città deludente: inquinata, caotica e con poco fascino. L’anno scorso, poi, le immagini degli scontri e l’ombra nera della crisi economica avevano contribuito a rendere un po’ cupo questo luogo così evocativo della nostra vecchia Europa. E per fortuna, avevano torto. Certo, non si può partire per la Grecia senza una buona dose di immaginazione, altrimenti la sensazione netta è che i siti archeologici raccontino ben poco delle grandezze di un tempo. Io ci sono arrivata col mio carico di autori e versioni sudate in anni di liceo classico e tanta arte antica nella mente. Tanta storia che sono riuscita comunque a ritrovare sull’Acropoli, nell’emozionante Museo archeologico e nel possente Tempio di Poseidone. Là quei miti che sono il dna della nostra cultura occidentale c’erano ancora. Io li ho trovati. Certo, c’erano anche i segni del disagio sociale, dalle scritte sui muri alle decine di negozi abbandonati e saracinesche abbassate. Ma, sotto il caldo soffocante di luglio e dietro ai negozietti turistici, ho trovato una vivacità culturale che …